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Anti-influenzale al via: già consegnate 82mila dosi ai medici di base

Inoculazione Vaccino

Anti-influenzale al via: già consegnate 82mila dosi ai medici di base

LA CAMPAGNA ULSS | Il vaccino è gratis per le categorie più a rischio.

Il picco di contagi stagionali è atteso dopo Natale.

Ottantaduemila dosi già in casa su 143 mila commissionate, 4 tipi di siero pronti per l’utilizzo, medici di base già riforniti con una prima tranche (la seconda arriverà il 9 novembre) dalla Plurima di Veggiano, la ditta alla quale si appoggia l’Ulss Berica per lo stoccaggio dei vaccini, RSA pronte a ricevere da oggi quasi 4 mila farmaci. È partita ufficialmente ieri la campagna anti-influenzale 2021/2022. “Vaccinatevi” – è l’appello della DG Giusy Bonavina.

I sintomi sono sovrapponibili a quelli del Covid. Quest’anno, rispetto all’autunno del 2020, c’è meno attenzione da parte della gente, ma la pandemia non è vinta. L’unico modo per non sovraffollare il pronto soccorso e non occupare posti letti fondamentali per fronteggiare la pandemia è vaccinarsi”. In effetti le misure si sono allentate e l’influenza stagionale potrebbe ora ricomparire in forma molto insidiosa subito dopo Natale. Per questo l’accorato invito ad immunizzarsi è rivolto in prima battuta alle persone più a rischio per le quali il vaccino è fortemente raccomandato ed è offerto gratis: operatori sanitari, ospiti delle RSA, over 60, donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, bambini da 6 mesi a 6 anni.

Poi, adulti e minori affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardiocircolatorio, renale, del sangue, diabetici, immunocompromessi, pazienti in attesa di interventi chirurgici rilevanti. Per queste categorie il punto di riferimento sarà, come gli anni scorsi, il medico o il pediatra di base. Inoltre, dall’11 novembre, vaccino gratuito nei centri vaccinali aziendali con accesso libero e secondo un calendario disponibile sul sito dell’Ulss, anche per una serie di addetti a pubblici servizi particolarmente esposti: forze di polizia, insegnanti, allevatori, macellatori, veterinari, nonché donatori di sangue e utenti momentaneamente sprovvisti di medico di base. Si parte dai dati più che confortanti del 2020 che hanno visto la Berica più avanti di altre aziende venete.

Un anno fa di questi tempi la paura del Covid, all’epoca alla seconda violenta ondata, convinse a vaccinarsi molti che in passato non avevano mai fatto l’anti-influenzale, e la campagna ebbe una impennata. Si vaccinarono il 61,7% degli over 65, il 55,1% degli over 60, ed il 40,7% degli operatori sanitari, quando per gli anziani non si era pressoché mai superata la quota del50% e fra dipendenti del Servizio sanitario regionale e medici convenzionati si era fermi al 10% o poco più.

E adesso si spera di fare ancora meglio visto che è anche possibile co-somministrare i due vaccini, la terza dose (ma anche la prima o il richiamo) contro il Covid e l’anti-influenzale. Inoltre, quest’anno, nell’Ulss Berica anche 14 medici sentinella per monitorare l’epidemia. Nessuna disposizione, invece, finora, per le somministrazioni da parte dei farmacisti.

Fonte: Giornale di Vicenza



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